L’acchiappa segnali ricomincia da Siderno (RC)

Con il ritorno della primavera , ritornano le consuete misurazioni effettuate in varie località della Calabria . Pur non essendo stata domenica 13/04/2014 una giornata proprio primaverile , pur di togliere un po di ruggine agli strumenti e soprattutto a me , ho deciso di sfidare le condizioni meteorologiche avverse e di iniziare le prime misurazioni da Siderno , situato quasi in mezzo tra le postazioni di Roccella (RC) e Capo Spartivento – Pietrapennata.
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Trovato quindi il posto ideale , situato vicino il locale porticciolo e sfidando il cielo plumbeo, mi accingo a puntare la fida antenna logaritmica in posizione orizzontale ed a rilevare i segnali provenienti da Roccella.
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Fortissima la roccellese Telemia (UHF21) e buoni risultati anche per gli altri broadcaster , mentre seppur con segnale presente un problema alla postazione non mi ha permesso di sintonizzare il mux Video Calabria.
Tra le locali dalla postazione è stato possibile ricevere il mux PromoVideoGerace , di cui parleremo fra qualche riga , mentre assente la Rai che non usa Roccella come postazione.
Questi i dati misurati :

Canale Mux Dbµv S/N* BER**
21 Telemia 78 33,6 1.00E-8
24 Mux Mediaset 3 64 33,1 1.00E-8
36 Mux Mediaset 2 67 33,7 1,00E-8
37 Mux La 3 64 31,2 1.00E-8
42 Rete A2 67 33,7 1.00E-8
44 Rete A1 70 33,7 1.00E-8
46 Canale Italia 68 31,2 1.00E-8
47 Mux Timb1 66 33,7 1,00E-8
48 Mux Timb3 66 32,7 1,00E-8
49 Mediaset 4 63 32,5 1.00E-8
50 Dfree 64 33,7 1.00E-8
52 Mediaset 1 67 32,1 1.00E-8
53 Calabria TV 69 33,2 1.00E-8
55 Timb2 69 31,2 1.00E-8
56 Mediaset 5 66 23,9 1.00E-8
57 PromovideoGerace 72 29,2 1.00E-8
60 Timb2 64 31,2 1.00E-8

Si può notare l’assenza dei dati del mux VideoCalabria , presente però come sola forte portante non modulata , tale da oscurare Capo Spartivento . Come già riportato nei recenti articoli la portante è stata spenta il 18 aprile , in modo da non creare problemi al segnale di Capo Spartivento.
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Adesso è il turno di Capo-Spartivento (RC) e per questo cambiando polarizzazione in Verticale continuo con le misurazioni; qui l’offerta è più ricca , anche grazie alla Rai ,ed alle locali e regionali presenti; nella rilevazione si può notare però l’assenza di GsChannel (UHF29) e 7Gold (UHF31) al momento spente  , Retecapri (UHF32) e Tivuitalia (UHF59) completamente assenti.

Soffre un pò Mediaset ma rimane ugualmente ricevibile e con buoni valori , mentre VideoCalabria si può ricevere “al limite” schermando fisicamente la portante vuota generata dalla postazione di Roccella (guasta al momento della rilevazione ed adesso spenta) semplicemente  posizionandomi dietro l’antenna .
Dei mux Locali sono presenti : Soverato 1 TV (UHF23) , Promovideo Gerace (UHF27) , Soverato 1 M.L. (UHF33) e TeleBruzzano (UHF41).

Di seguito i dati tecnici dei mux locali e i dati misurati per ogni mux:

Canale Mux Dbµv S/N* BER**
21 Telemia 61 31,1 1.00E-8
23 Soverato 1 TV 54 26,2 1.00E-8
24 Mediaset 3 54 26,2 2.30E-4
26 Rai Mux3 61 31,2 1,00E-8
27 PromoVideoGerace 54 26,2 1,00E-8
28 VideoCalabria* 58 20,2 1,00E-3
30 Rai Mux2 62 33,6 1.00E-8
33 Soverato 1 M.L. 53 28,7 1,00E-8
34 Telespazio 60 32,3 1,00E-8
35 Rai Mux 1 Calabria 60 33,6 1.00E-8
36 Mediaset2 54 28,7 1,10E-4
37 La3 54 28,7 7.70E-5
40 Rai Mux4 63 33,6 1.00E-8
41 Tele Bruzzano 49 28,7 1.00E-8
42 Rete A2 60 33,4 1.00E-8
43 RTI B 57 31,1 1.00E-8
44 Rete A1 66 32,8 1.00E-8
45 Reggio Tv 60 28,6 1.00E-8
46 Canale Italia 55 26,2 1.00E-8
47 Timb1 58 31,2 1.00E-8
48 Timb3 58 30,9 1.00E-8
49 Mediaset 4 56 28,7 1.00E-8
50 Dfree 50 28,4 1.00E-8
52 Mediaset 1 57 28,6 1.00E-8
55 Timb2 58 33,6 1.00E-8
56 Mediaset 5 52 28,7 1.00E-8
60 Timb2 62 28,3 1.00E-8

* Con lo spegnimento dEll’impianto guasto di Roccella , S/N >28DB , BER Assente.

Ecco i dati dei vari Mux locali:

Promovideo Gerage (UHF27 C.Spartivento -Qam64 ,I.G. 1/32 , Fec 2/3 -24,128Mbps )
UHF57 Roccella – QAM64 , I.G. 1/4 , Fec 2/3 – 19,906 Mbps)

Soverato 1 Tv (UHF23 Capo Spartivento – Qam64 , IG 1/4 , Fec 2/3 – 19,906 Mbps)

Soverato 1 M.L. (UHF33 Capo Spartivento – QPSK , IG 1/4 , Fec 7/8 – 8,709 Mbps).

TeleBruzzano (UHF41 Capo Spartivento – Qam64 , IG 1/32 , Fec 3/4 – 27,145Mbps)

Tra tutti i canali Locali notiamo che esistono 2 Telebruzzano (uno nel proprio mux sul 41UHF ed un altro con scritto in arrivo , sul mux S1 M.L. UHF33) con programmazione differente , un conflitto di LCN tra Soverato 1 del mux sul 33UHF e Canale Calabria (Monoscopio) sul 23UHF . Al momento della rilevazione era presente inoltre un fastidioso eco all’audio di Promovideo Gerace Net (LCN97) che ne impediva l’ascolto.
Tutti i dati dei mux sono stati inoltre inseriti nella sezione dedicata sul sito , posizionandosi sopra la dicitura mux sulla barra nera del sito.
Terminiamo quest’articolo con alcune fotografie del mare di Siderno (RC) , con l’augurio di potersi risollevare, giusto in tempo per l’estate , dai problemi causati dalle ultime mareggiate .

DTT, dividendo interno. Cairo unico partecipante, ma Prima Tv impugna la gara al TAR

La società di Tarak Ben Ammar, proprietaria del multiplex DFree che ospita contenuti Mediaset, ha infatti presentato al TAR Lazio un ricorso per chiedere l’annullamento (previa sospensione) dell’asta con cui il ministero dello Sviluppo Economico intende assegnare tre multiplex per la trasmissione del segnale televisivo in digitale terrestre. La gara indetta a meta’ febbraio prevedeva la raccolta di manifestazioni di interesse (non vincolanti) entro la giornata di ieri esolo il gruppo Cairo Communication, content provider de La7 e La7D, ha presentato domanda, come precisato dal Ministero dello Sviluppo Economico, smentendo le voci che erano circolate l’altro ieri sera a riguardo dell’unica partecipazione di Prima Tv (di cui in questi giorni si era parlato a riguardo di un imminente ritorno on air di Sportitalia). La manifestazione di interesse di Cairo (che non è detto che non corra forte di preaccordi con terzi per la successiva cessione di capacità) ha quindi confermato l’ipotesi avanzata per primo da questo periodico a riguardo della volontà del fornitore di servizi di media audiovisivi di divenire network provider, presumibilmente in proprio. E’ infatti lecito attendersi l’implementazione sul piano editoriale di programmi marchiati La7 (e magari un Toro Channel, posto l’impegno sportivo del patron della rete) sull’eventuale mux di proprietà, anche se ciò potrà avvenire non prima di tre anni, stante il vincolo contrattuale con Telecon Italia per il trasporto (ma, d’altra parte, il triennio servirebbe ad allestire l’infrastruttura tecnica). Il ministero valuterà ora i requisiti amministrativi della domanda, mentre il gruppo Cairo “avrà trenta giorni di tempo per presentare l’offerta economica per uno o più dei tre lotti di frequenze messi a gara, con il vincolo della copertura del 51% della popolazione italiana entro 5 anni”. Sulla procedura di assegnazione delle frequenze tv da parte dell’Italia è aperta dal 2005 una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea. A questo proposito il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, in una nota di commento dice che “è certamente positivo che la gara per le frequenze tv non sia andata deserta, anche se è presto per dire se l’esito sarà sufficiente per chiudere la procedura d’infrazione della Commissione europea, come noi ci auguriamo“. Magra consolazione per chi, in tempi migliori, contava di raccogliere oltre un miliardo di euro dall’assegnazione della (si pensava) ghiotta riserva frequenziale. Poi, tra sottrazioni dal tesoretto delle migliore risorse radioelettriche, cordoni della borsa serrati per via della crisi, surplus di capacità trasmissiva sul mercato (con aspettative di ulteriore moltiplicazione nel 2015 con l’avvento del DVB-T2) e pasticci tecnico-politici che disencentivano chiunque dall’investire in Italia, si è scesi agli attuali 90 mln, che se va bene si tradurranno in 30. «Quella del passaggio dall’analogico al digitale terrestre è una vicenda lunga, fatta di aggiustamenti successivi, perdite di tempo e occasioni mancate, a partire dalla deludente gestione dello switch off», ammette Giacomelli, secondo il quale, però, «Ora guardiamo avanti. L’interesse del gruppo Cairo è un segnale di vitalità di un settore che si sta rapidamente evolvendo, come confermano le notizie di questi giorni nel segno della convergenza tra tv e telecomunicazioni. Il governo intende favorire questa evoluzione con una riforma organica del settore che premi competitività, innovazione e volontà di investimento». Alla gara non hanno potuto partecipare Rai, Mediaset e Telecom Italia Media Broadcasting (che ha concluso nei giorni scorsi l’aggregazione con il provider DTT de L’Espresso, Rete A) e, da subito, questo periodico aveva evidenziato come difficilmente qualche network provider minore si sarebbe imbarcato nell’acquisto di diritti d’uso ventennali di dubbia qualità (sia per la collocazione nella banda VHF che per l’afflizione di problematiche interferenziali sulle aree di confine), ancorché a cifre contenute rispetto ai parametri cui fino ad ora eravamo stati abituati (30 milioni circa per mux, contro quello tipico di 100/120 mln), anche se bisogna considerare che all’esborso per le frequenze va sommato quello (ben più consistente) per la realizzazione delle infrastrutture diffusive nel quinquennio a seguire per conseguire un’illuminazione non inferiore al 51% della popolazione (a condizione che venga raggiunto il 10% dei residenti di ogni regione). Il bando, che era suddiviso nei lotti L1 (VHF 6 e UHF 23 per una copertura della popolazione stimata all’89,5%), L2 (VHF 7 e VHF 11 con una copertura del 91,1%) e L3 (UHF 25 e UHF 59 – da liberare però entro il 2015 – con una copertura del 96,6%), rimane comunque in forse, perché è probabile che Cairo sia interessato all’acquisizione di un solo mux, nel quale caso occorrerà decidere la destinazione delle frequenze non collocate. L’ipotesi principale, ovviamente, è che venga bandita una nuova asta ribassata, alla quale potrebbero partecipare i soggetti che, in qualche modo, non avrebbero escluso un interesse. In tal senso, oltre al nome di Cairo, era circolato quello di Discovery Channel e addirittura (ma l’ipotesi appariva decisamente improbabile) della BBC. Esclusa invece la partecipazione di Sky, non tanto per un disinteresse nei confronti del DTT in veste di network provider (anche se la società di Murdoch ha stretto un importante accordo con Telecom per lo sviluppo della IP Tv dal 2015), quanto per i limiti normativi che avrebbero imposto l’utilizzo in proprio per un solo programma free. Sul punto, la scorsa settimana, Eric Gerritsen, executive vice president communication e pubblic affair della società televisiva del gruppo Murdoch aveva dichiarato: “Mettono all’asta tre multiplex e ci dicono che possiamo partecipare solo per uno, il peggiore, voi lo fareste?”.E’ comunque una notizia non smentita che Sky stia valutando lo sbarco terrestre di Sky TG 24, che in molti vedono come possibile (se non probabile) sui rinnovati mux Telecom-L’Espresso… L’alternativa ad una nuova asta potrebbe essere quella della ridistribuzione delle risorse del dividendo agli operatori di rete esistenti in vista della sottrazione pianificata delle frequenze nel range 50/60 UHF per il potenziamento della tecnologia LTE, anche se l’imminente avvento del DVB-T2 fa presagire una sovrabbondanza di capacità trasmissiva anche al netto dell’alienazione di canali per lo sviluppo dell’Internet mobile. (M.L. per NL)

DTT, dividendo interno. Confermato il flop dell’asta, ma con una precisazione: l’unico partecipante è Cairo

Contrordine: solo il gruppo Cairo Communication, content provider de La7 e La7D, ha presentato domanda di partecipazione all’asta per l’assegnazione delle frequenze televisive del digitale terrestre bandita dal ministero dello Sviluppo economico due mesi fa.
Lo ha riferito lo stesso dicastero, smentendo le voci che erano circolate ieri sera a riguardo dell’unica partecipazione di Prima Tv, il gruppo vicino a Mediaset e controllato da Naguib Sawiris e Tarak Ben Ammar (di cui in questi giorni si era parlato a riguardo di un imminente ritorno on air di Sportitalia). Si conferma pertanto l’ipotesi avanzata per primo da questo periodico a riguardo dell’interesse di Cairo a divenire network provider, presumibilmente in proprio (è infatti lecito attendersi l’implementazione di programmi marchiati La 7 sull’eventuale mux di proprietà). Il ministero valuterà ora i requisiti amministrativi della domanda, mentre il gruppo Cairo “avrà trenta giorni di tempo per presentare l’offerta economica per uno o più dei tre lotti di frequenze messi a gara, con il vincolo della copertura del 51% della popolazione italiana entro 5 anni”. Sulla procedura di assegnazione delle frequenze tv da parte dell’Italia è aperta dal 2005 una procedura d’infrazione da parte della Commissione Europea. A questo proposito il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, in una nota di commento dice che “è certamente positivo che la gara per le frequenze tv non sia andata deserta, anche se è presto per dire se l’esito sarà sufficiente per chiudere la procedura d’infrazione della Commissione europea, come noi ci auguriamo“. Alla gara non hanno potuto partecipare Rai, Mediaset e Telecom Italia Media Broadcasting (che ha concluso nei giorni scorsi l’aggregazione con il provider DTT de L’Espresso, Rete A) e, da subito, questo periodico aveva evidenziato come difficilmente qualche network provider minore si sarebbe imbarcato nell’acquisto di diritti d’uso ventennali di dubbia qualità (sia per la collocazione nella banda VHF che per l’afflizione di problematiche interferenziali sulle aree di confine), ancorché a cifre contenute rispetto ai parametri cui fino ad ora eravamo stati abituati (30 milioni circa per mux, contro quello tipico di 100/120 mln), anche se bisogna considerare che all’esborso per le frequenze va sommato quello (ben più consistente) per la realizzazione delle infrastrutture diffusive nel quinquennio a seguire per conseguire un’illuminazione non inferiore al 51% della popolazione (a condizione che venga raggiunto il 10% dei residenti di ogni regione). Il bando, che era suddiviso nei lotti L1 (VHF 6 e UHF 23 per una copertura della popolazione stimata all’89,5%), L2 (VHF 7 e VHF 11 con una copertura del 91,1%) e L3 (UHF 25 e UHF 59 – da liberare però entro il 2015 – con una copertura del 96,6%), rimane comunque in forse, perché è probabile che Cairo sia interessato all’acquisizione di un solo mux, nel quale caso occorrerà decidere la destinazione delle frequenze non collocate. L’ipotesi principale, ovviamente, è che venga bandita una nuova asta ribassata, alla quale potrebbero partecipare i soggetti che, in qualche modo, non avrebbero escluso un interesse. In tal senso, oltre al nome di Cairo, era circolato quello di Discovery Channel e addirittura (ma l’ipotesi appariva decisamente improbabile) della BBC. Esclusa invece la partecipazione di Sky, non tanto per un disinteresse nei confronti del DTT in veste di network provider (anche se la società di Murdoch ha stretto un importante accordo con Telecom per lo sviluppo della IP Tv dal 2015), quanto per i limiti normativi che avrebbero imposto l’utilizzo in proprio per un solo programma free. Sul punto, la scorsa settimana, Eric Gerritsen, executive vice president communication e pubblic affair della società televisiva del gruppo Murdoch aveva dichiarato: “Mettono all’asta tre multiplex e ci dicono che possiamo partecipare solo per uno, il peggiore, voi lo fareste?”. E’ comunque una notizia non smentita che Sky stia valutando lo sbarco terrestre di Sky TG 24, che in molti vedono come possibile (se non probabile) sui rinnovati mux Telecom-L’Espresso… L’alternativa ad una nuova asta potrebbe essere quella della ridistribuzione delle risorse del dividendo agli operatori di rete esistenti in vista della sottrazione pianificata delle frequenze nel range 50/60 UHF per il potenziamento della tecnologia LTE, anche se l’imminente avvento del DVB-T2 fa presagire una sovrabbondanza di capacità trasmissiva anche al netto dell’alienazione di canali per lo sviluppo dell’Internet mobile. (M.L. per NL)

Tv, tornano le telenovelas con un canale Mediaset h 24

Le indiscrezioni di questo periodico hanno trovato conferma: si chiamerà Novela, il canale tematico basato su soap studiato da Mediaset alla luce dei positivi test di gradimento del pubblico.
Il canale ospiterà prevalentemente telenovelas latine, prodotte in Spagna, Brasile ed Argentina e  sarà diretto da Giuseppe Feyles. Le trasmissioni inizieranno il 1° giugno. (R.R. per NL)

DTT. Conclusa (con sorpresa) l’operazione di integrazione dei mux di Rete A (L’Espresso) e TIMB (Telecom Italia): 5 (e non 4) i mux conferiti

Come anticipato , Telecom Italia Media (TIMedia) e il Gruppo Editoriale L’Espresso (Gruppo Espresso) hanno sottoscritto ieri i contratti che prevedono l’integrazione delle attività di operatore di rete DTT facenti capo rispettivamente a Telecom Italia Media Broadcasting S.r.l. (TIMB) e Rete A S.p.A. (Rete A).
L’integrazione fra TIMB e Rete A, titolari rispettivamente di tre e due multiplex digitali nazionali, darà luogo, fanno sapere i contrenti, “al principale operatore di rete indipendente in Italia, con un’infrastruttura a copertura nazionale, di elevata capillarità e basata su tecnologie di ultima generazione”. La sorpresa dell’ultimo minuto consiste nel fatto che il gruppo risultante dall’operazione conterà 5 mux, in quanto le parti hanno deciso di conferire l’integralità dei propri asset DTT, rinunciando all’ipotesi che Telecom tenesse per sé uno dei suoi 3 mux (segnatamente il canale 55 ex 60 UHF), pur dandolo in gestione alla newco. Il nuovo player sarà il fornitore di riferimento dei principali editori televisivi non integrati nazionali ed esteri operanti sul mercato italiano. Secondo i contraenti, “L’operazione consentirà inoltre di conseguire rilevanti sinergie industriali” mentre “Il nuovo gruppo potrà contare su un giro d’affari annuale di circa 100 milioni di euro, un risultato economico positivo ed una robusta generazione di cassa”. L’integrazione verrà realizzata mediante conferimento da parte del Gruppo Espresso del 100% delle azioni di Rete A in TIMB. Ad esito del conferimento, TIMedia ed il Gruppo Espresso deterranno rispettivamente il 70% e il 30% delle azioni di TIMB a cui farà capo l’intero capitale di Rete A; la partecipazione in All Music S.p.A. rimarrà di proprietà del Gruppo Espresso. Rispetto alla nuova TIMB, TIMedia avrà il diritto di nominare la maggioranza dei consiglieri ivi incluso l’amministratore delegato mentre il Gruppo Espresso indicherà il presidente. L’accordo sottoscritto prevede inoltre che, una volta compiuta l’integrazione, venga avviato un processo di valorizzazione con la ricerca di investitori interessati alla combined entity. In considerazione dell’incertezza sull’evoluzione della normativa riguardante l’uso delle frequenze, TIMedia si è inoltre riservata un’opzione di acquisto del diritto d’uso (esclusa quindi l’infrastruttura e i clienti) di una delle cinque frequenze (il solito canale 55 che sta tanto cuore a Telecom) che faranno capo alla combined entity. Si prevede che l’operazione, subordinata all’ottenimento dell’autorizzazione AGCOM, venga perfezionata entro il giugno prossimo. (M.L. per NL)