Auditel giugno 2015 – Video Calabria rialza la china ma Calabria TV resiste negli ascolti.

L’auditel del mese di Giugno 2015 sembra in qualche modo certificare la ripresa di Video Calabria (LCN13) dopo aver perso lo scettro dei contatti lo scorso mese , ma Calabria TV (LCN15) tiene sia quello degli ascolti medi generali che quelli delle 2 fasce serali che vanno dalle 20 alle 02 , e stabile Telespazio TV  (LCN11) che guadagna il secondo posto nei contatti.

Buon exploit di Ten (LCN10) che guadagna posizioni sia in ascolti medi che contatti , guadagna leggermente (ma non abbastanza per tenere le sue posizioni) canale 16 (LCN16) come anche RTC (LCN17) , mentre buon risultato per Esperia TV (LCN18) che guadagna in ascolti medi ma non in contatti come anche La C (LCN19), mentre guadagna RTI (LCN12) in contatti ma non in ascolti medi .

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Classifica contatti Medi

1) VideoCalabria 63898 ↑ ↑
2) Telespazio TV 60963 = ↑
3) Calabria TV 59958 ↓ =
4) Teleuropa 40173 ↑ ↑
5) Canale 16    37299 ↓ ↑
6) RTC TeleCalabria 34613  = ↑
7) RTI 32784 ↑ ↑
8) La C (Ex Rete Kalabria) 30815 ↓ ↑
9) Esperia Tv 28343 ↓ ↑

Classifica ascolti Medi

1) Calabria TV 835 = ↑
2) VideoCalabria  698 = ↑
3) Telespazio TV 416 = =
4) Teleuropa 305 ↑ ↑
5) Canale 16  266 ↓ ↑
6) RTC TeleCalabria 228 ↓ ↑
7) Esperia Tv 185 ↑ ↑
8) La C 169 = ↑
9) RTI 168 ↓ =

NB : il primo simbolo indica la variazione di posizione rispetto al mese precedente , il secondo indica l’andamento generale degli ascolti o dei contatti medi. ( = uguale , ↑ in rialzo ,  ↓ in discesa ).

Si ringrazia  il gruppo A.D.N  per i dati forniti.

LaC (ri)accende la postazione di S.Elia (Palmi – RC)

Grazie alla supervisione del direttore di rete Franco Cilurzo, LaC (UHF33) torna ad essere visibile direttamente dal proprio mux grazie alla riaccensione della postazione di Palmi S.Elia (RC) .

Questa mossa è da considerarsi strategica in quanto la postazione copre buona parte delle mete turistiche estive presenti sulla costa tirrenica a nord della postazione e coperte dalla postazione di M.Scrisi (RC) che ha puntamento pressoché identico a quello di S.Elia .
Il mux comprende la versione HD del canale LaC (LCN519) , la versione SD (LCN19-669 ) ed il canale LaC News HD (LCN213).

Risintonizzate quindi i vostri TV e/o decoder per poter finalmente seguire la programmazione de LaC in alta definizione.

TiMedia, sul quarto Mux deciderà la Corte di giustizia europea

Il Consiglio di Stato sospende il giudizio e trasmette gli atti al tribunale comunitario. La società partecipata da Telecom Italia e gruppo L’Espresso rivendica il diritto all’assegnazione di una quarta frequenza sul passaggo dall’analogico al digitale terrestre

di A.S.
Rinvio alla Corte di giustizia Ue per la vicenda del quarto multiplex chiesto da Persidera (ex Telecom Italia Media Broadcasting, Timb). Lo comunica Telecom Italia Media, sottolineando che è stato depositato il dispositivo della decisione del Consiglio di Stato sul ricorso “presentato da Persidera (già Timb, società attualmente partecipata da Ti Media nella misura del 70% e dal gruppo L’Espresso per il 30%) per la riforma della sentenza del Tar Lazio sulla mancata assegnazione a Timb di un’ulteriore frequenza nel processo di conversione delle reti dall’analogico al digitale”.

Il Consiglio di Stato “ha confermato la sentenza di primo grado nella parte in cui ha respinto o disatteso le censure prospettate da Persidera avverso le determine ministeriali di assegnazione delle frequenze, alla luce del contrasto con la delibera Agcom 181/09/Cons”. Per decidere “i restanti profili dell’appello ha disposto la trasmissione degli atti alla Corte di giustizia dell’Unione europea, sospendendo il giudizio”. La società, conclude Ti Media, “si riserva di svolgere gli opportuni approfondimenti, anche alla luce delle motivazioni”.

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Frequenze, Agcom e Mise ai ferri corti

La delibera che pianifica nuovi canali alle tv locali non piace alle Comunicazioni che voleva assegnazioni “non a macchia di leopardo”. L’incognita del canale “fantasma” (il 58). All’orizzonte una serie di ricorsi contro il mancato rispetto del Testo unico della RadioTv: potrebbe slittare la liberazione della banda 700 Mhz a favore delle Tlc

di A.S. & R.C.
Attorno alla delibera Agcom sulla pianificazione per “l’assegnazione alle tv locali delle frequenze televisive attribuite a livello internazionale all’Italia e non assegnate a operatori di rete nazionali” c’è aria di forte tensione tra il Mise e l’Authority.

Che le cose non stessero andando del tutto lisce era stato chiaro a poche ore dall’approvazione del provvedimento. Lo stesso sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli un paio di giorni prima della votazione della delibera aveva espresso un auspicio: “Ci aspettiamo – aveva detto all’assemblea annuale dell’associazione Aeranti-Corallo – che Agcom pianifichi le frequenze in tutte le regioni e non a macchia di leopardo, e ho massima fiducia sul fatto che l’Autorità sarà impermeabile alle pressioni delle emittenti nazionali e si muoverà in sintonia con il Governo”. Un’attesa che però è andata delusa. Le frequenze “disponibili” (non assegnate cioè alle Tv nazionali) non sono state interamente alle Tv locali: alcune (soprattutto il canale 58) sono state tenute “nel cassetto”. La delibera inoltre contravverrebbe alle normativa del Testo unico delle radio tv secondo cui le frequenze che spettano alle tv locali devono sempre essere un terzo di quelle nazionali. Per esempio – come fa notare Marco Mele sul Sole 24 Ore – in Puglia, dove le frequenze assegnate sono soltanto tre (canali 24, 58 e 60) contro i quattro che invece sarebbero stati disponibili (oltre a quelli assegnati, anche il canale 7). La quota complessiva fa sì che non venga raggiunto la quota 10 di frequenze (insieme a quelle già accese) previste dalla legge.

Secondo quanto apprende CorCom, una delle conseguenze della decisione Agcom potrebbe essere quella di complicare i piani del Governo su una questione a cui il sottosegretario Giacomelli lavorava da tempo, e su cui pareva si fosse ormai trovata la quadratura del cerchio: la “rottamazione” delle frequenze interferenti con l’estero. Questo perché non assegnare tutte le frequenze libere vuol dire che ce ne saranno di meno da mettere a disposizione delle emittenti locali che decideranno di abbandonare quelle interferenti su cui si trovano.

La delibera Agcom, ricordiamo, non è stata votata dal presidente Angelo Marcello Cardani e dal commissario Antonio Nicita che nel corso del convegno Aeranti-Corallo ha ricordato come sia necessario che l’Italia si concentri sulle operazioni necessarie per assegnare la banda 700 Mhz alle Tc mobili entro il 2022 (come richiesto dall’Europa). Facilitando le condizioni in modo da non bloccare l’iter. E come serva una revisione tale da rendere più efficiente l’uso dello spettro non solo da parte delle Tv locali ma anche da parte delle nazionali e della Rai.

La delibera dell’Authority ha però ricevuto l’immediato apprezzamento di Confindustria Radio Tv, che per bocca del vicepresidente Maurizio Giunco ha definito il provvedimento “una soluzione importante nella direzione della razionalizzazione e dell’efficienza del comparto”, che “merita apprezzamento” in quanto, tra l’altro, va “nella direzione della salvaguardia degli investimenti”.

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10 Luglio 2015