La ‘ndrangheta e le azioni di contrasto all’organizzazione criminale più potente e ramificata al mondo raccontate attraverso documenti inediti ed esclusivi. Il fenomeno rappresentato e analizzato attraverso i fatti, le voci e le immagini della realtà, attraverso interviste e reportage esclusivi. Parte martedì 17 gennaio, alle 21, sul Network de LaC Tv, canale 11 del digitale terrestre, 411 di TivùSat e 820 Sky, “Mammasantissima – Il processo alla ‘ndrangheta”, il nuovo format prodotto dalla società editoriale Diemmecom e dal network LaC. «Il concept del programma – spiega il direttore generale del maggiore polo crossmediale del Sud Italia, Maria Grazia Falduto – riprende e valorizza, innovandolo, quello di “Rinascita Scott – Il maxiprocesso alla ‘ndrangheta”, un format che fu varato dal nostro network nel 2020 e che registrò uno straordinario interesse di pubblico, certificato dai numeri. Quella esperienza, che consentì all’opinione pubblica, non solo italiana, ma anche di altri Paesi del mondo, visti l’utenza, i contatti e le richieste di collaborazione ricevute da media internazionali, di conoscere l’evoluzione di uno dei più importanti procedimenti giudiziari in corso in Italia malgrado fosse pressoché ignorato dai grandi circuiti italiani dell’informazione, è al tempo stesso la radice ed il riflesso di un rinnovato impegno civile del gruppo e dei professionisti al suo interno». Aggiunge il dg Falduto: «Questo nuovo format, “Mammasantissima – Il processo alla ‘ndrangheta”, non rappresenta solo un grande sforzo produttivo per una società editoriale giovane come la nostra, ma è anche testimonianza di una dedizione collettiva sul fronte della divulgazione della conoscenza sul fenomeno mafioso e sulle azioni di contrasto messe in campo dallo Stato e dalle forze sane della società. La nostra sede, ma anche le nostre professionalità, autori, giornalisti, tecnici, vivono sul territorio teatro dei fatti narrati, e riteniamo che un’informazione dal basso, non stereotipata, diretta e completa, sulla pervasività del fenomeno mafioso e delle sue dinamiche interne, rappresenti non solo qualcosa di non scontato, ma anche di autentica testimonianza». “Mammasantissima – Il processo alla ‘ndrangheta” nasce su impulso dell’editore Domenico Maduli, la cui linea ha accompagnato e sostenuto in questi anni i sensibili mutamenti dei quali la società civile calabrese, grazie all’esempio ed ai risultati conseguiti dall’autorità giudiziaria, requirente, giudicante e dalle forze di polizia, si è resa protagonista. Il programma nasce da un concept scritto da Pietro Comito, giornalista professionista, già direttore responsabile delle testate giornalistiche del gruppo, a cui, oltre alla preziosa scrittura, è stata affidata la conduzione. «Rappresentiamo il fenomeno mafioso per quello che è, per come esso stesso si rappresenta, grazie alla riproposizione dei contenuti delle indagini giudiziarie, incrociate con le emergenze della cronaca e con l’analisi asettica della realtà – spiega Comito – Ciò presuppone uno studio attento, profondo e diuturno, ma anche una sana assunzione di responsabilità affinché si esorcizzi una sorta di mitizzazione delle mafie e, anzi, le si rappresenti come un fenomeno umano, che come tale avrà una fine, ma che, allo stato attuale, continua a condizionare la vita politica, economica e sociale non solo di una delle regioni più povere d’Europa, ovvero la Calabria, ma anche il Paese e la sua immagine, dentro e fuori i suoi confini». Dal canto suo, l’editore Domenico Maduli, guarda anche al valore pedagogico di
un simile programma: «Riteniamo che la conoscenza e la cultura siano il principale strumento nel contrasto allo strapotere mafioso. Ed in una terra meravigliosa e disgraziata come la nostra, nella quale ognuno, come le più alte e nobili espressioni dello Stato ci ricordano, deve fare la propria parte. Noi – continua il presidente del gruppo Diemmecom- che edita LaC – ci facciamo carico dello sforzo della divulgazione e della conoscenza, in un Paese nel quale l’informazione sulle mafie non solo è parcellizzata, ma spesso è affidata al coraggio di pochi professionisti, lasciati soli e sovraesposti. Per noi invece – chiosa Maduli – non solo è una scelta di campo, ma anche di squadra. È un contributo, che speriamo diventi importante, è la nostra parte».
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