Rete Kalabria: da oggi i primi 3 giorni di sciopero

VIBO VALENTIA – I giornalisti di “Rete Kalabria” stanno attuando, dalle 14 di oggi alle 14 di lunedì 25 novembre, le prime tre delle dieci giornate di sciopero proclamato per rivendicare il pagamento degli stipendi correnti e arretrati e l’adeguamento e la regolarizzazione delle posizioni contrattuali all’interno della redazione dell’emittente televisiva vibonese.
L’edizione del telegiornale di oggi è andata, infatti, in onda in forma ridotta, senza servizi audio e video, in esecuzione della decisione dell’Assemblea dei giornalisti che, lunedì scorso, si è riunita all’Hotel 501 di Vibo Valentia, alla presenza del vicesegretario nazionale Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, decidendo all’unanimità di proclamare lo stato di agitazione da subito ed un pacchetto di dieci giorni di sciopero, che non sarebbe stato messo in atto nel caso in cui la società editrice “Pubbliemme srl”, presieduta da Domenico Maduli, avesse provveduto a corrispondere, entro 48 ore, le ultime due mensilità e si fosse impegnata a saldare, entro dieci giorni, tutte le spettanze arretrate ed a regolarizzare le posizioni dei cinque giornalisti in servizio.
In apertura del telegiornale, “nello scusarsi con i telespettatori, per questo disagio”, il fiduciario di redazione Cristina Iannuzzi, delegata dall’Assemblea di redazione di “Rete Kalabria”, ha sottolineato che “la decisione di scioperare è finalizzata alla tutela della dignità umana e professionale dei giornalisti e, a garanzia degli utenti, al rispetto della  libertà di stampa e della qualità dell’informazione, condizioni essenziali per non essere costretti a subire l’umiliazione di dover lavorare in condizioni di sfruttamento e ricatto”.
Nel pomeriggio di oggi, in una lettera sottoscritta da Carlo Parisi e Cristina Iannuzzi, l’Assemblea di redazione di Rete Kalabria e il Sindacato Giornalisti della Calabria si sono rivolti al Prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, per chiedere il suo “autorevole intervento per l’urgente convocazione, presso l’Ufficio Territoriale del Governo, di un tavolo di confronto, alla presenza di tutte le parti in causa, per discutere della vertenza in corso tra i 5 giornalisti (il direttore Mimmo Famularo e i redattori Alessio Bompasso, Loredana Colloca, Cristina Iannuzzi e Tonino Fortuna) dell’emittente televisiva e la società editrice Pubbliemme srl”.
La richiesta è dettata dalla drammatica situazione che si protrae da quasi un anno e che vede i giornalisti dell’emittente non percepire lo stipendio da otto mesi. Nonostante le reiterate promesse, infatti, il Gruppo Pubbliemme, che ha acquisito l’emittente televisiva di Vibo Valentia nel settembre scorso, non ha neppure provveduto a saldare le mensilità correnti.
Situazione, questa, che ha ulteriormente aggravato le difficoltà economiche dei giornalisti di “Rete Kalabria” che non riescono più a fronteggiare le inderogabili necessità familiari.
I giornalisti, seriamente provati da una situazione non più procrastinabile, sottolineano che, nonostante gli immani sacrifici e lo spirito di abnegazione, l’azienda non è riuscita finora a rasserenare gli animi, anzi ha finito per esasperarli.
Trascorso inutilmente il termine fissato, l’Assemblea dei giornalisti ha proclamato le prime tre giornate di sciopero, comunicando all’editore che l’iniziativa di lotta sarà sospesa soltanto in presenza di risposte concrete alle rivendicazioni contenute nel verbale dell’assemblea di lunedì 18 novembre.
Alla luce di questi e molti altri argomenti dei quali la redazione vorrebbe rendere partecipe direttamente il Prefetto, i giornalisti di “Rete Kalabria” gli hanno, quindi, chiesto udienza, con connotazione di massima urgenza, alla presenza dei rappresentanti della Fnsi-Sindacato Giornalisti della Calabria

http://www.giornalisticalabria.it/2013/11/22/rete-kalabria-da-oggi-i-primi-3-giorni-di-sciopero/#more-102996

Un commento su "Rete Kalabria: da oggi i primi 3 giorni di sciopero."

  1. Le persone che lavorano vanno pagate. Carissimi amici giornalisti forza e coraggio non vi arrendete.
    Abbiamo bisogno solo di Editori seri in Calabria, e c’è ne sono davvero pochi.

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