Come l’HEVC è il successore dell’Mpeg4, allo stesso modo l’Mpeg H è l’evoluzione delle codifiche audio attualmente utilizzate. Ha tanti pregi ma un difetto: non è retrocompatibile, cosa che rende inservibili gli attuali TV. Il problema è che qualcuno lo vuole in Italia.
Altro che DVB-T2 e HEVC: MPEG-H renderà inservibili milioni di TV. E qualcuno lo vuole in Italia
Come l’HEVC è il successore dell’Mpeg4, allo stesso modo l’Mpeg H è l’evoluzione delle codifiche audio attualmente utilizzate. Ha tanti pregi ma un difetto: non è retrocompatibile, cosa che rende inservibili gli attuali TV. Il problema è che qualcuno lo vuole in Italia
L’Mpeg H, rispetto al classico Mpeg Audio o al Dolby Digital, ha una serie di vantaggi non indifferenti: può gestire audio multicanale, può veicolare nello stesso flusso audio diverse lingue e soprattutto è una codifica audio a oggetti moderna e scalabile. Con l’Mpeg H si può scegliere, mentre si guarda una partita, di attivare o disattivare la sola telecronaca, oppure si può cambiare telecronista senza necessariamente cambiare la traccia audio.
Cosa ha a che fare tutto questo con l’Italia? Nessuno ha mai parlato di Mpeg H per l’Italia eppure a Las Vegas il responsabile del Fraunhofer Institute ci ha detto che stanno lavorando per inserire l’Mpeg H tra gli standard audio nel prossimo UHD Book, il libro di specifiche creato dall’HD Forum Italia per disegnare la TV del futuro in Italia. Fraunhofer, e non è un caso, è uno degli associati all’HD Forum Italia insieme ai produttori e ai broadcaster.
Secondo Fraunhofer l’Italia è il paese perfetto per portare l’audio Mpeg-H nelle case: è previsto uno switch-off nel 2022 e quindi c’è la possibilità di abbracciare nuovi standard, perché tanto, parole di Fraunhofer, con l’HEVC una rottamazione dei vecchi TV è necessaria.
Si spera, ovviamente, che prevalga il buonsenso: sarà anche bello, suonerà anche bene, ma se già HEVC e DVB-T2 causeranno non pochi problemi ai consumatori mpeg-h vorrebbe dire buttar via TV comprate l’anno scorso. Assurdo. E inutile.
Fonte : dday.it